E’ passato anche quest’anno importante per la F1, non solo per i noti motivi sentimentali e di commozione per la sorte del campione Schumi, ancora in riabilitazione ed escluso dall’uso della parola, per adesso.
Il mondo delle gare di Formula 1 non si ferma, le sfide sono sempre più aggressive e richiedono campioni spregiudicati e nuovi stimoli per l’anno a venire e per gli anni a venire.
I motori di Formula 1 sono il traino per la massima ingegneria automobilistica e per la tecnica meccanica delle relative officine, vere microindustrie dove il confort è sacrificato al massimo sforzo per l’ottenimento dei migliori risultati possibili.
Si parla non tanto della manutenzione, ma della prestazione in gara dove un motore in panne deve essere aggiustato in tempi prossimi al minuto, non oltre, e qualsiasi avaria va affrontata, risolta, prevenuta, battuta sul tempo.
Ora come ora non è la velocità, oramai giunta ai massimi limiti possibili per la fisica e l’aerodinamica, la sfida, ma la capacità tecnica di affrontare i problemi e garantire l’assetto su strada, la manovrabilità della scocca e la sua resistenza, la resistenza ed il consumo entro i 140 litri a gara.
Quindi per queste ragioni non saranno possibili innovazioni sulla velocità, ma sulla resistenza, come detto, ma soprattutto sulla garanzia di funzionamento che permettano la gara eseguita alla perfezione con il consumo previsto, senza avarie e imprevisti.
I regolamenti stessi hanno consentito questa svolta epocale definita “lenta”.
Pare che sia di 5 secondi al giro la caduta di tempo e quindi l’appesantimento sulla velocità che sia stata approvata dal regolamento internazionale di F1, approvato nel 2013 e già operativo nel 2014.
Si accusa Jean Todt di un’operazione di spending review sui costi finali e quindi una lotta per il risparmio sulle gare, questo andrebbe a incidere sul brivido del rischio, ma anche, soprattutto, sul monte dei consumi di carburante, oramai elevatissimi e giunti ad un livello pesante relativo al prezzo dei carburanti speciali.
Probabilmente non c’è solo questo, ma anche il dato che la logistica per le gare non è secondaria alla gara stessa ed è ben noto che un apparato di meccanici e tecnici con officine specializzate e soccorsi e manutenzione degli impianti di tutta efficienza siano voci di costo elevate.
Tali costi sono ben spesi se garantiscono la sicurezza di tutti, incluso l’incolumità di piloti e la salvaguardia dei veicoli che, con un minimo di velocità in meno, possono gareggiare nel pieno controllo della navigazione e quindi con meno rischi di distruzione.