Il copione della Ferrari relativamente alle prestazioni in Formula 1, ha un andamento ciclico con qualche lampo isolato. Basta scorrere l’albo d’oro della competizione per toccare con mano questo andamento. Prima del fortunato quinquennio della rossa di Maranello (1999 - 2004) contrassegnato dalla significativa presenza di Michael Schumacher, la Ferrari veniva da uno spossante digiuno di 20 lunghi anni. Dall’uscita di scena del tedesco, se si eccettua una fortunosa vittoria Kimi Räikkönen giunta casualmente all’ultimo Gran Premio della stagione, la Ferrari sembra essere tornata in uno dei suoi lunghi periodi di afasia. Spiegare le cause di questa discontinuità non è per nulla semplice, neppure per un addetto ai lavori quale io non sono. Il primo dato che emerge è legato alla presenza di Michael Schumacher nel fortunato quinquennio degli anni 2000. Evidentemente oltre alla specifica abilità, il pilota tedesco riusciva a trasmettere delle informazioni allo staff tecnico, tali da consentire loro di allestire una vettura imbattibile. Cosa che non riusciva altrettanto bene al compagno di scuderia dell’epoca, l’eterno secondo Rubens Barrichello. Attualmente la prima guida della Ferrari è l’ottimo pilota spagnolo Fernando Alonso, che tuttavia non ha, presumibilmente, quella capacità propria del tedesco di fornire determinanti informazioni per l’allestimento di una monoposto vincente. Ovviamente gli altri team non stanno a guardare. Gli ultimi due anni sono stati dominati dal team della Red Bull mentre per l’anno in corso la Mercedes sembrerebbe non avere rivali. Detto questo non si può fare a meno di percepire un senso di improvvisazione nella scuderia di Maranello. Da un po’ di anni a questa parte le rosse sono come in affanno, in perenne ritardo rispetto ai team più forti per quello che afferisce aerodinamica e velocità di punta. Infine c’è anche il problema delle strategie legate ai rifornimenti e al cambio gomme, strategie spesso errate dagli strateghi Ferrari. Tuttavia non si può pensare di vincere un campionato mondiale affidandosi alla solo strategia, qualche sorpasso in pista bisognerà pur farlo.
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