Ritorna la pilotina nella nautica, un ritorno sommesso, non in grande stile, ma inesorabile.
Il motivo di questa novità è la compressione dei costi della nautica al servizio del pubblico e quindi di enti come Marina Militare, Capitaneria etc., ma anche per le ben note esigenze del Magistrato del Po per le aree fluviali.
Esiste una nautica di dettaglio, destinata non al turismo, non solo al turismo per lo meno, ma alla funzione di enti che debbono verificare, vigilare, scandagliare coste e insenature o darsene.
Una volta la pilotina era utilizzata moltissimo dai barcaioli, persino la Marina Militare ne utilizzava un paio per le note isole di San Pietro e Paolo a Taranto, fuori la città dei due mari in piena zona costiera jonica.
La pilotina è visibile in racconti e foto di bambini ed adulti che usavano andare in quelle isole per motivi di famigliarità con le Forze Armate, le famiglie della Marina andavano a mare e stavano dei periodi in quelle isole dove giungevano a bordo di traghetti.
Già in quei frangenti recava curiosità il dato che i pattugliamenti quotidiani attorno all’isola avvenivano con pilotine con motori entrobordo e non fuoribordo.
La pilotina si manovrava molto bene con le sue 3 leve ed una sorta di volante, consumo minimale e garanzia di lunga durata del motore.
In genere i motori di tali natanti sono dai 25cv ai 40cv con raffreddamento ad acqua, se modelli vecchi ancora presenti nel mercato dell’usato, o ad aria, se moderni; le dimensioni sono attorno ai 5 metri, non oltre.
Le pilotine sono tornate ad essere richieste per i motivi succitati e quindi, i costruttori ed i manutentori dei motori entrobordo, hanno ripreso ad operare in una fascia di mercato più accessibile ai normali utenti della marineria dalle ordinarie possibilità economiche.
E’ ben noto, infatti, che la fascia di utenza degli entrobordo si era attestata su natanti di dimensioni molto ampie, sullo yacthing e sui cabinati a vela con il loro motore di emergenza.
La lubrificazione non ha subito, inoltre, modifiche di rilievo dato che il mercato ha mantenuto un ragionevolissimo costo per i fusti di olio per motori sia entro che fuoribordo, segno che si sta navigando per soluzioni di logistica a costi accessibili ma anche verso la semplificazione del settore.