Inutile negarlo: la velocità piace. A prescindere dalle nostre inclinazioni più o meno ecologiste, difficilmente l’esibizione della velocità ci lascia indifferenti. A ben vedere, i bolidi non disturbano di per sé, ma in relazione agli effetti che producono. Non ci disturba la velocità di un aereo supersonico quando abbatte il muro del suono, semmai ci può infastidire il caratteristico “bang” associato a quell’evento. Le considerazioni sull’impatto ambientale sono sempre elaborazioni a posteriori, poiché difficilmente qualcuno si asterrà dallo scrutare il cielo col naso all’insù alla ricerca del bolide che sta sfrecciando nel cielo.
Un discorso affine può valere anche per le gare offshore. Potenti motoscafi coloratissimi, in grado di raggiungere in acqua velocità degne dei pari grado sulle piste d’asfalto, grazie ai performanti motori marini con cui sono equipaggiati. Pur tuttavia queste esibizioni di potenza e tecnologia hanno il loro rovescio della medaglia e possono ingenerare anche atteggiamenti di contrasto, come in un recente caso che ha visto numerosi comuni, della riviera ligure, schierarsi contro le gare offshore. La premessa parte dalla constatazione secondo cui, il largo tratto di mare antistante la riviera ligure, è divenuto meta preferita di alcune specie di cetacei. Il gradimento mostrato da questi magnifici animali è tale da far considerare il mare ligure una sorta di piccolo santuario.
Al contempo è anche vero che il mare ligure è particolarmente trafficato per via dell’importante porto commerciale della città di Genova. Non va inoltre dimenticata la presenza di numerosi ed importanti cantieri navali disseminati lungo la costa ligure. Per proteggere i cetacei che hanno scelto il mare ligure come tappa dei loro itinerari, 22 comuni rivieraschi si sono consorziati ed hanno deciso di affiancare ai rispettivi gonfaloni anche la bandiera Pelagos, il simbolo che contraddistingue gli amici delle balene. Nel mirino della neonata associazione rivierasca sono finite anche le gare offshore, che, a loro dire, sarebbero troppo vicine alla costa disturbando, in tal modo, il transito delle balene.
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